La Calendula è una pianta molto nota per le sue spiccate proprietà cicatrizzanti, lenitive, antisettiche.

Il suo impiego per uso esterno è costellato di tali successi da renderla una indiscussa star del mondo erboristico.

I più noti erboristi ne hanno fatto un cavallo di battaglia della loro pratica con le erbe.

Nell’ antichità doveva veramente sembrare una pianta dotata di poteri magici!

Le sue proprietà vulnerarie (cicatrizzanti) e protettive di epidermide e mucose sono sfruttate anche nelle turbe del tratto digerente, nelle gastriti per esempio trova ottimo impiego, e viene usata in fitopratica anche per lenire e contenere le lesioni da ulcera gastrica.

Il suo bel fiorellone giallo oro è un colpo al cuore quando risplende nelle vallate montane.

Nella mia esperienza la sua azione antibatterica sfruttata per uso interno, in tisana, alternando cicli di Echinacea(il ‘fiorellone rosa’ della stessa famiglia, asteraceae o composite) per la sua azione aggiunta immunostimolante, è un’ arma potente nella lotta per niente vinta dal farmaco contro l’ helicobacter pylori, l’ agente batterico causa di erosione gastrica e  ulcera.

In questa sede vorrei tuttavia enfatizzare le proprietà dell’ unguento di calendula. Nella formulazione proposta da Ecocosmesi,  da 14 anni trovo la perfetta utilizzazione dei principi attivi di questa pianta.

Infatti  questa formula contiene estratti di calendula officinalis al 90%, preparati con piante coltivate con criteri biologici (AIAB) in olio extravergine di oliva e olio di girasole biologico, vitamina E e cera vergine d’ api; sono dunque tutti eccipienti  naturali ed è priva di conservanti e/o coloranti o profumazioni. Consiglio da anni questo unguento per la cura del neonato durante il cambio del pannolino, per la protezione e la prevenzione delle ragadi al seno della nutrice, per ogni problema della pelle, dalle mani o labbra screpolate, agli eritemi solari, alle dermatiti, in casi di lievi fastidi e arrossamenti in zona vaginale e/o perianale, in caso di infiammazione di emorroidi, dalle micosi, alle piccole ustioni domestiche, per lenire e disinfettare in caso di puntura da insetto (api, vespe, zanzare ecc); avere in casa dell’ unguento di calendula è utilissimo, se ne usa poco e a volte è quasi un problema finirlo entro i 6 mesi concessi dalla scadenza dal momento dell’ apertura.

Sembrerà strano che io segnali questo ‘limite’ del prodotto, ma al contrario ne faccio oggetto di vanto a dimostrazione della totale mancanza di sostante conservanti e dunque della totale naturalezza dell’ unguento,

“come fatto in casa” !!!!