Apparecchiatura per test Eav; davanti allo strumento, si vede l’ espositore delle fiale contenenti le soluzioni dei più svariati alimenti appartenenti a tutte le categorie alimentari; le fiale sono almeno 200; il test dura circa un’ ora.

Il test EAV (elettroagopuntura di voll) e’ un metodo bio-elettrofisico;

Esso si fonda sull’ assunzione che il corpo umano sia un’ entita’ elettromagnetica che puo’ interagire con l’ ambiente esterno tramite campi elettromagnetici.

Il corpo non viene analizzato come unita’ biochimica, cioe’ come un insieme di reazioni biochimiche (metabolismo), analisi che si fa normalmente prelevando quantita’ di liquidi corporei (sangue, urine ecc) e analizzandone la composizione.

Il test eav misura “ correnti elettriche ”, o meglio la conducibilita’ elettrica di taluni punti specifici del corpo che corrispondono a terminazioni nervose di meridiani di agopuntura che sono correlati ai vari organi e distretti corporei.

Per quanto concerne le intolleranze alimentari, l’ elettroagopuntura di voll, che ha anche numerosi altri campi applicativi e diagnostici, ha evidenziato  sensibilita’ di misura su un punto ben preciso del margine ungueale del dito medio delle mani, punto questo che corrisponde a tratti  ben specifici dell’ intestino.

Si tratta di una tecnica molto semplice dal punto di vista concettuale, ma estremamente difficile dal punto di vista esecutivo; l’esattezza e la riproducibilita’ della misurazione sono infatti affidate alla notevole esperienza e competenza dell’ esecutore del test;

Proprio come si fa la differenza tra un agopuntore di esperienza e competenza e uno alle prime armi, allo stesso modo si possono produrre referti anche molto differenti a seconda che l’ eav sia eseguito da un operatore competente ed esperto o meno.

Troppo spesso succede di visionare referti di test alimentari con lunghe liste di intolleranze positive la cui attribuzione   piu’ che arbitraria, risulta intenta a vietare al paziente  intere categorie di alimenti calorici o comunque notoriamente non salutari.

Il test eav va considerato come uno degli innumerevoli strumenti valutativi di un quadro sempre molto complesso.

Non succede mai di riuscire a normalizzare un sovrappeso o di far rientrare la sintomatologia per es. di un individuo colitico, semplicemente eliminando un singolo alimento positivo al test. Questo puo’ essere vero per la celichia o per l’ intolleranza al lattosio di cui d’ altronde si dispongono di altre tecniche valutative piu’ affidabili.

Allo stesso modo, difficilmente si perde peso o s’ interviene positivamente sullo stato di salute a partite da un elenco di divieti; la difficolta’ infatti sta proprio nell’ organizzare un regime alimentare equilibrato, completo e compatibile con gli stili di vita di ognuno.

Nella mia esperienza vedo purtroppo molte persone adoperarsi a risolvere le proprie problematiche ( sovrappeso, colite, iperlipidemia ecc) con l’ astinenza totale e prolungata ad intere categorie alimentari, ma non e’ certo questo l’ obiettivo del nutrizionista che oltre alla quantita’ deve sempre prestare attenzione e cura anche alla qualita’ del regime alimentare proposto.

Per questi motivi, il test eav per le intolleranze alimentari, va considerato come un punto di partenza, uno spunto, un’ occasione per rivedere le proprie abitudini alimentari e per cominciare un serio e interessante lavoro di rieducazione alimentare.

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